sono docente precaria in servizio dal 30 settembre al 21 dicembre. In realtà la segreteria mi aveva detto che sarei rimasta per l' intero anno scolastico ma la titolare ha deciso di rientrare solo per il giorno 22 per poi riassentarsi fino a giugno. in questo modo però io perdo la continuità. Lei non vuole venirmi incontro in nessun modo e mi ha anche bloccata,che posso fare per il bene dei miei alunni?

NoiPlus
Scritto 19 ore
Non deve fare nulla, la titolare agisce secondo le normative del CCNL ed è anche in piena libertà di bloccare chi vuole. Capisco il suo problema, io perdo la continuità..., lei non vuole venirmi incontro..., ma non cerchiamo l'assenso con il bene degli alunni...
Mirella I.
Scritto 19 ore
Ne risentiranno dopo con l' arrivo di nuova docente. Io non uso gli alunni per cercare assenso ma semplicemente perché vorrei una continuità per gli alunni che devono affrontare un esame e piangono da una settimana. Non è cercare assenso ma chiedere umanità. Ognuno agisce in base a ciò che gli conviene. Io ho semplicemente chiesto se si poteva fare qualcosa e tutta questa aggressione da parte sua non è normale. Non mi conosce affatto
NoiPlus
Scritto 19 ore
L'aggressione l'ha fatta lei, tanto è vero (e lo ha scritto lei) che la titolare l'ha dovuta bloccare
Mirella I.
Scritto 19 ore
Non ho aggredito nessuno e non ho detto che è stata costretta a bloccarmi ma che ha voluto bloccarmi. Io non ho aggredito nessuno anzi sono stata cordiale ed educata,ho semplicemente chiesto alla collega se esistesse un modo per venirci incontro e questa non è aggressione.
Mirella I.
Scritto 19 ore
Oltretutto anche lei ora poteva semplicemente limitarsi a rispondere alla mia domanda se esiste o no qualcosa che si può fare,senza aggredirmi
NoiPlus
Scritto 19 ore
Le avevo già risposto: non deve fare nulla. La titolare agisce secondo le normative del CCNL ed è pienamente libera di gestire i propri contatti. I bambini non possono e non devono essere portati nel dibattito come leva emotiva per ottenere ciò che la normativa non prevede. Il disagio degli alunni non può essere utilizzato come strumento argomentativo per rivendicare un interesse personale: questo non è rispetto per i bambini, è strumentalizzazione.