Posso fare una domanda davvero scomoda e personale, che tuttavia mi servirebbe per capire quale decisione prendere all'ormai prossima scadenza del mio contratto giovedì 20 (supplente ATA breve su malattia in continuo rinnovo).
Premetto che sono al secondo AS di lavoro a scuola, e solo quest'anno mi scontro con questa problematica dei mostruosi ritardi dei pagamenti, mentre lo scorso anno con supplenza breve sempre su malattia, dopo due mesi ho preso gli arretrati e poi pagamenti puntualissimi fino a Luglio. Ciò detto, quanti a seguito di questi invalidanti disservizi sulla retribuzione, hanno deciso di non accettare le proroghe contrattuali sia Covid che no, e di dedicarsi ad altro lavoro anche tornando nel settore privato?
So che è un argomento Tabù, ma vorrei capire meglio se la mia volontà di tornare al privato è un atto scellerato o una presa di coscienza sul fatto che con gli stipendi pagati un mese forse e tre no, non si può vivere.
Oscar S.
Scritto 3 anni fa
Aggiungo, so bene che il precariato è una gavetta necessaria per ambire a un posto pubblico e sicuro, ma davvero non riesco ad accettare che se lavoro un mese sostenendo spese per trasporto e per vivere, queste non debbano essere corrisposte come NORMALMENTE dovrebbe essere. Ho sia il DSGA che i colleghi contentissimi di me, perché a scuola mi faccio in quattro e aiuto tutti, provenendo da settori veramente duri nel privato. Tuttavia, non riesco più a vivere senza la certezza dello stipendio, e vorrei avere più tranquillità a fronte di ciò che vivere normalmente comporta.
NoiPA+
Scritto 3 anni fa
Purtroppo il pagamento delle supplenze brevi e covid è così da anni per vari fattori che vanno dagli stanziamenti dei fondi all'incompetenza delle segreteria e a quella della Ragioneria Generale che ritardano in maniera esponenziale i pagamenti. La maggior parte dei pagamenti avviene in maniera regolare ma purtroppo migliaia di persone sono sfortunate perchè capitano in questo girone infernale. Le sue considerazioni sono perfette l'unica cosa che deve considerare è l'eventuale perdita del posto in graduatoria che potrebbe verificarsi in caso di non accettazione di un rinnovo. Ovviamente il consiglio è sempre quello di accettare supplenze annuali che vengono pagate normalmente ogni mese
Carla V.
Scritto 3 anni fa
Carissimo collega, è una domanda lecita e comprensibile la tua, nessun atto scellerato. Io sono stata fortunata solo il primo anno, prendendo una supplenza da mad da novembre al 31 agosto, con pagamenti puntuali ogni 23 del mese. Poi lo scorso anno supplenza breve su malattia, dopo 3 mesi rifatta convocazione e stabilizzatasi fino a giugno. Dal 9 novembre primo stipendio a fine gennaio. Ho esultato solo per 2 mesi ricevendo lo stipendio puntualmente, poi di nuovo ogni 3. Giugno pagato a fine novembre. Quest'anno con l'algoritmo sono stata scavalcata da gente con punteggio più basso del mio e attendo esito del ricorso ma sono sempre su supplenze brevi qua e là. Ci si ammala, inutile negarlo.
Oscar S.
Scritto 3 anni fa
Grazie per la risposta Noipa, so bene che i ritardi nel mio caso non dipendono dalla volontà della scuola, che anzi autorizza sempre le rate puntualmente. Avendo fatto una dura esperienza nel privato benché sia giovane, a scuola ho sempre dato tantissimo, e colleghi, DSGA, fino al Dirigente Scolastico hanno sempre apprezzato il mio impegno e dedizione, e penso non vorrebbero perdermi potendo rinnovare il mio contratto (mi stanno rinnovando da Novembre ogni mese o 20 giorni). Tuttavia davvero pur con le migliori intenzioni, mi sta scoraggiando oltremodo questa situazione, e poiché sono un ragazzo molto conosciuto e apprezzato sul territorio, una buona proposta da un'azienda edile del luogo mi sta facendo riconsiderare tutto.
Carla V.
Scritto 3 anni fa
Ma anche io ho lavorato molto nel privato e proprio in virtù di quello, continuo a reggere. Vivere al nord a 1200 km da casa, anticipando spese, non è facile ma il privato non mi vedrà mai più. Ad ogni modo, ogni scelta è personale, insindacabile e dettata da motivazioni proprie. Fai quello che ti senti ♡ solidarietà a te e a quanti si trovano in questa assurda situazione, inenarrabile ai più e a chi vede il posto statale come una sicurezza economica, per cui quando la raccontiamo in giro nemmeno ci credono le persone.
Oscar S.
Scritto 3 anni fa
Carla mi dispiace per la sua esperienza, anche io ho avuto uno scavalco in graduatoria, a cui davvero avendo ormai perso ogni minimo incoraggiamento, ho deciso di non fare ricorso. Ho esultato alla nomina a Novembre perché sapevo che il primo anno di aggiornamento delle graduatorie di terza fascia, era quasi un miracolo trovare lavoro nell'ambito scolastico, a cui tanto mi ero affezionato. Tuttavia, per quanto dessi scontato e nella norma che i due mesi di ritardo nel pagamento erano scontati, arrivato ora con ancora rate in risorse, davvero mi sento umiliato e smarrito. Grazie per la comprensione comunque, spesso questo argomento viene trattato come tabù perché il posto fisso pubblico è sacro santo, salvo poi ricredersi con questo problema
Carla V.
Scritto 3 anni fa
Non è tabù, lo stipendio serve per vivere. Chi sta a casa propria e attende i pagamenti ogni 3 mesi, ce la può pure fare, ma chi è altrove in affitto no. Tuttavia non è giusto per nessuno. Si lavora per vivere, per affrontare le spese senza ansia, avere un minimo di vita sociale, azzerata da un pezzo di questo passo. Qui si lavora e si teme di spendere perché non sai quando ti pagheranno. Fai ciò che ti senti.
Oscar S.
Scritto 3 anni fa
Carla riguardo all'ultimo commento hai ragione, è veramente una situazione inenarrabile. Neppure a me credono... E davvero ci si sente sconfortati, e molto.
Carla V.
Scritto 3 anni fa
Conosco bene quel tipo di sconforto, per cui evito anche di raccontarla ai parenti. Attendo il rinnovo delle graduatorie per tornare a casa, se devo lavorare sulla malattia degli altri ed essere pagata quando si ricorda il Miur, lo faccio da casa, senza pagare 600 euro d'affitto senza tutte le altre spese. Ci manca solo che non rinnovino le graduatorie, come si vocifera, e siamo a posto. Ma voglio essere ottimista.
Oscar S.
Scritto 3 anni fa
Grazie Carla per l'empatia, io vivo da solo, ma fortunatamente vivo dove lavoro, intendo dire non sono di giù ma sono del nord e sto lavorando su una scuola a due passi da casa. Tuttavia davvero, vivendo da solo ho spese e responsabilità a cui dover fare fronte. Non so quale decisione prendere, so che se dovessi rinunciare la direzione e i colleghi ci resteranno malissimo, ma devo pur pensare a me stesso e a cosa è realmente giusto per me. Speriamo che qualunque decisione prenderò sarà la migliore
Carla V.
Scritto 3 anni fa
Se ce la fai, resta. Se, calcoli alla mano, non ce la fai più, accetta altrove.
Stefania S.
Scritto 3 anni fa
il fatto che tu decida di non accettare la proroga non significa che chiudi conpletamente con la scuola...puoi sempre accettare altre supplenze anche nei prossimi mesi ...non vieni depennata dalla graduatoria magari prossima anno prendi annuale quindi pensaci bene i giorni fanno punteggio ma è anche vero che senza soldi non si va da nessuna parte..
Rosita C.
Scritto 3 anni fa
@NoiPA+, diciamo la verita che per l'incompetenza dei GOVERNI E MINISTRI DI STA MINCHIA, gente incapace messa lì a scaldare poltrone nonché a rubare soldi dagli onesti cittadini e se ne fottono altamente del popolo, perché é inutile che stanno a sbraitare gli uni contro gli altri, a loro di tutti noi precari scuola e non non gliene frega un cappero, e ora di dire basta a questi ladroni