Vorrei che qualcuno mi spiegasse con quale criterio, a parte la casualità numerata da tabellari, qualcuno sia in risorse e qualcuno no. Ora i colleghi in corso di liquidazione, giustamente gioiscono, mentre quelli come me non sanno come affrontare il prossimo mese (eh si, io sono una delle sfortunate casualmente in risorse). Come potete aver creato una modalità così iniqua? Come potete permettere che qualcuno si e qualcuno no e senza un particolare motivo, magari solo perché si trovano un numeretto prima del mio nei vostri registri? Per questo tipo di cose lasciate a terra famiglie o persone sole che non hanno nessuno che può aiutare. E lo stato dovrebbe tutelarci in quanto cittadini prima ancora che dipendenti. Non si può vivere legati al filo e ai vostri cavilli burocratici
Angela D.
Scritto 3 anni fa
Esattamente.......lo vorremmo sapere in tanti!!!!!
Cristina G.
Scritto 3 anni fa
Ovviamente voglio specificare che è un mero sfogo e non ce l'ho certo con noipa+ che funge da "specchio" di un qualcosa che altrimenti i veri responsabili non si sprecherebbero nemmeno a spiegarci. Io avevo dei progetti come tutti. Ora mi tocca fare la fame fino a giugno. Ieri però sono stata in gita con i ragazzi che mi vogliono bene e mi hanno pregato di esserci, fino a sera tardi per il rientro. E non è che queste cose ci vengano pagate. La Scuola (non la mia nello specifico, ma il sistema) pretende che noi si stia sempre sull'attenti con gli adempimenti burocratici/scolastici e poi non fa l'unica cosa che dovrebbe per noi. Anche questo mese non avrò la dignità che dovrebbe essere un Diritto di ogni cittadino.
Eugenio G.
Scritto 3 anni fa
È una domanda che non ottiene mai risposta. Pare che per loro esista solo il capitolo di bilancio 1231, il resto non viene mai considerato. Quest'anno sono stato pagato ogni tre mesi e anche qui mi aspetto che risbloccheranno la situazione a luglio.
Cristina G.
Scritto 3 anni fa
Io adoro i ragazzi, la loro gioia e le loro speranze. E mi dispiace ritrovarmi su questo forum ogni mese a lamentarmi. Come però mi dispiace anche di dover arrivare a metà di ogni mese a sperare compaia la dicitura giusta, perché non dovrebbe essere un caso fortuiti se vengo pagata, ma una prassi. Peccato che è lo stato e non si può far niente. Avrei voluto vedere, fosse stato un privato. cambierò lavoro, perché per quanto possa piacermi, non si può campare solo di aria e a 30 anni io non posso, dopo aver lavorato ogni singolo giorno, aver paura di non sapere come arrivare a fine mese, visto che sono sola e vivo dall'altra parte di Italia rispetto alla mia famiglia. Mi spiace che non si vergognino minimamente di quello che fanno.
Giampaolo P.
Scritto 3 anni fa
Non credo sia normale che un lavoratore debba aspettare tutto questo tempo per essere pagato specie se lavora per un'istituzione statale, pertanto credo che sia arrivato il momento di comunicare i disagi che ci stanno causando ai giornalisti, forse loro riusciranno a muovere qualcosa o quantomeno a darci delle risposte.